venerdì 8 luglio 2011

C'era una volta ...

... tanto tempo fa, una bella principessa e il suo principe sul cavallo bianco ... oppure no! In realtà, c'era una volta una bambina molto allegra e serena. Viveva con i suoi genitori in un piccolo paese nella campagna inglese. Di giorno aiutava la mamma nei lavori di casa e giocava con il cuginetto che viveva nella casa accanto, ma la sera sognava guardando la luna e le stelle. Sognava di terre lontane e avventure su una nave che sfrecciava sulle onde di un mare che non aveva mai visto. Sognava di poter viaggiare e vedere posti nuovi e conoscere gente diversa. Al compimento dei suoi 16 anni non aveva ancora smesso di sognare ad occhi aperti, anche se nel frattempo aveva imparato molte più cose. La nonna le aveva insegnato tutti i segreti delle erbe della campagna, quelle curative e quelle velenose. Era diventata bravissima. Dalla morte della nonna, se qualcuno in paese stava male, cercava solo lei. Aveva il dono più bello che la natura potesse regalare : la guarigione. La sua vita scorreva serena, ma un giorno ...

domenica 3 luglio 2011

Tanto per gradire, adesso un po' di musica.

http://youtu.be/Beox8pjmkoY

All'inizio.

Era tutto un sogno, un bellissimo sogno. L'infanzia vissuta tra la campagna ricca di profumi in primavera e gli animaletti simpatici. I compagni di avventura, i giochi innocenti dei bambini e il desiderio di ricevere e dare amore puro. Si vive per così poco quel momento, si vuole crescere in fretta. Ci si aspetta il meglio dalla vita, le delusioni arrivano presto. Ma c'è una cosa che salva la tua anima dalla dura realtà del mondo. La fantasia. La capacità di tenere viva la bambina che c'è in te. La voglia di continuare a sognare. Perché prima o poi i sogni si realizzano, la mente è uno strumento potente e il cuore, seppure ridotto in tanti piccoli pezzi, ha sempre la forza di aggiustarsi, anche se un po' ammaccato, non smetterà di battere se lo alimenti con la speranza e la volontà di vivere. La cosa importante è raggiungere un equilibrio, fare propria la realtà e scinderla dal sogno.    

venerdì 1 luglio 2011

Una folla inferocita.

La fanciulla correva nella foresta e si dirigeva verso il ponte sul fiume. Se l'avesse raggiunto e oltrepassato sarebbe stata salva per sempre. La gonna le si avvolgeva tra le gambe e i rami bassi degli alberi sembravano volerla trattenere. La stoffa si lacerava e le gambe si graffiavano. I piedi le dolevano, perché i leggeri sandali catturavano ogni sassolino e radice che fuoriuscivano dal terreno, ma lei continuava a correre. Le urla della gente del paese diventavano ogni momento più feroci e i latrati dei cani sempre più vicini. Tra la fanciulla e il ponte erano rimasti solo pochi passi, solo la distanza di un sospiro. Ma l'uomo dalla lunga barba che aveva acceso l'incendio e poi lo aveva alimentato era lì ad aspettarla. Immobile di fronte al ponte. Immenso tra lei e la sua libertà. La fanciulla non aveva ancora capito cosa avesse fatto di male all'uomo dalla lunga barba, per meritarsi da lui una simile vendetta. Non lo conosceva neanche.