domenica 9 giugno 2013

Tre mesi pieni di impegni!

Cari lettori della Favola http://fantasiaemusica-mira.blogspot.it/2013/03/storia-di-una-principessa-e-di-un.html ... devo confessare che, negli ultimi mesi sono stata parecchio impegnata!
Perciò ho dovuto abbandonare (ma solo momentaneamente!) la scrittura!
Prometto che presto riprenderò a raccontare le avventure di Smemorina e della sua strana famiglia!
Vi ringrazio per la pazienza!
A prestissimo!

martedì 5 marzo 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo IX.

Capitolo IX - Il Mondo Delle Fate!

Quella sera Smemorina rimase delle ore nel suo letto a guardare il soffitto! 
Si sentiva a tratti impaziente di cominciare il viaggio e terrorizzata da ciò che ne sarebbe derivato. Non conosceva abbastanza Thor, suo padre, da riuscire a prevedere quanto sarebbe stato duro e severo con lei. Non era riuscita ancora a capire fino a che punto poteva tirare la corda con lui!
Inoltre, aver saputo di possedere dei poteri, l'aveva resa nervosa e felice allo stesso tempo!
Se fino a poco tempo prima la sua unica ambizione era stata quella di scendere sulla Terra, adesso le sue priorità si erano totalmente capovolte. La sua innata curiosità la spingeva a voler intraprendere quel viaggio che si prospettava ricco di esperienze meravigliose, la sua inesperienza invece la costringeva a provare grandi dubbi sulla sua capacità di affrontarle!
Comunque l'alba arrivò implacabile ed anche il momento dei saluti! Le lacrime non mancarono, gli abbracci e i baci fioccarono. E anche le sorprese!
Smemorina non si era posta neanche per un secondo la domanda di come avrebbero viaggiato e, dopo i saluti, se ne accorsero tutti i presenti. La ragazza si guardava intorno con aria stralunata ed era evidentemente entrata in confusione quando Odin, Frigg e Thor erano scoppiati a ridere!
Per spostarsi da un regno all'altro Thor usava il suo scudo che gli permetteva un salto spaziale a lunga distanza in pochi secondi. Bastava che pensasse ad un luogo qualunque e via, in pochi secondi si trovava proprio lì!
Prima fermata "Il mondo delle Fate!".
L'aria era fine ed una leggera nebbiolina copriva tutte le cose! Si riuscivano a distinguere alti alberi e fiori di variegati colori, ma quel mondo sembrava disabitato!
Smemorina si guardò intorno e disse "Non c'è nessuno qui!"
Thor sorrise "Guarda meglio, piccola!"
"Guardare cosa?!" chiese lei.
Un leggero soffio le accarezzò la guancia mentre un trillo come di una "piccola" risata la fece trasalire! Si aggiunsero altri piccoli rumori, come foglie spostate o "piccoli" sussurri, "piccoli" passi sull'erba e il ronzare di "piccole" ali!
Finché innumerevoli luci si accesero tutte intorno a loro! 
La meraviglia illuminò il viso di Smemorina, tanti piccoli esseri alati le volavano attorno, accarezzandole i capelli e sfiorandole le guance!
"Salve a voi, piccole amiche!" disse Thor con voce lieve, mentre le piccole fate gli volavano intorno e gli tiravano la corta barba.
"Bentornato, Thor!" disse una di loro.
"Regina!" salutò lui con un cenno del capo.
"Cosa ti porta qui?!" chiese ancora la fata.
"Ho portato mia figlia!" rispose lui.
La fata si girò verso Smemorina e disse "E' adulta!"
"Si, chiedo perdono, è una lunga storia!"
La fata sorrise e trillò "Abbiamo tanto tempo, raccontami!"
Mentre Thor raccontava alla Regina delle fate la storia di Smemorina, insieme si diressero verso il centro del reame, dove avrebbero tenuto una grande festa per la visita inattesa. 
Alla fine del racconto la Regina delle fate era talmente commossa che le venne anche il singhiozzo.
Quando riuscì a riprendersi disse "Dobbiamo festeggiare tantissime cose, caro amico! Hai scelto bene portandola qui prima che in ogni altro luogo, ne sono onorata e molto felice!" poi si avvicinò a Smemorina e le accarezzò la guancia "Hai un genitore molto buono e coraggioso e tu hai le sue stesse doti, posso vederlo dai tuoi occhi! Per stasera festeggiamo, ma domani conoscerai la tua essenza e le tue insicurezze saranno spazzate via!"
Smemorina non capì cosa la Regina volesse dire, ma istintivamente si fidò di lei e le mise in mano il suo destino.
La festa fu meravigliosa, la nebbiolina era sparita e l'atmosfera era piena di luci splendenti, le ali delle fate provocavano un ronzìo soffuso e musicale mentre i piccoli fuochi accesi nei falò davano alla pianura un aspetto di piacevole tepore e serenità!
Frutti di vario genere furono serviti per la cena ed una bevanda a base di miele venne usata per i svariati brindisi alla felicità e alla vita.
Alla fine Smemorina si addormentò in un caldo giaciglio di foglie di alocacia mentre Thor vegliò su di lei, sebbene, nel Regno delle Fate non ci fosse alcun pericolo.
Il giorno dopo Smemorina fu accompagnata da alcune fatine alla "Fonte della Consapevolezza" dove la Regina e tutta la corte la stavano aspettando!
Di giorno il bosco era ricco di mille colori accesi e l'acqua della fonte era limpida e cristallina. Smemorina si sentiva serena e felice come mai era stata!
Dopo i canti rituali la Regina disse "Vieni Smemorina, lascia che l'Acqua Sacra ti liberi dai dubbi, vieni a conoscere te stessa!"
Smemorina si immerse nell'Acqua della Fonte e mentre stava sott'acqua delle immagini meravigliose la accerchiarono. 
Sua madre e i suoi nonni, Thor, il momento della sua nascita e una luce che la pervadeva! Infine un simbolo argentato che rappresentava la Luna e Smemorina capì ... il suo potere innato lo aveva ereditato da suo padre!
Poteva controllare il vento e la pioggia e il suo essere sarebbe da adesso in poi mutato come le fasi della Luna!
Quando emerse dalla fonte Smemorina non era più la piccola curiosa che viveva sulle nuvole, ma la figlia di suo padre!
Immensa e piena di luce rivolse a Thor lo sguardo pieno di amore e dolcezza che, ormai da tempo, il Dio del Tuono aveva perso la speranza di rivedere!

... continua ...  



martedì 19 febbraio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo VIII.

Capitolo VIII - Scelte!

C'era una volta, c'era chi c'era? C'era una vecchia con la cioccolattiera ogni tanto buttava un punto siediti lì che te la racconto! (c'era na vota, c'era, cu c'era? C'era na vecchia ca ciuculattera ogni tanto ittava 'n puntu settiti docu ca ora ta cuntu!)

Sul tavolo ben ordinato della cabina del Capitano Morgan c'era un grande foglio di papiro spiegazzato e ingiallito dal tempo, con alcuni angoli strappati malamente e delle macchie su tutta la superficie! Questo rendeva difficile la sua lettura! 
Con la fronte corrucciata e le mani dietro la schiena Morgan stava cercando di capirci qualcosa già da diversi giorni, mentre il suo Husky bianco e grigio lo guardava con espressione rassegnata! 
Come se stesse facendo un ragionamento nella sua mente, appoggiò un dito su un lato della mappa e lo fece scorrere trasversalmente sul foglio, fermandosi sul punto più consumato del papiro! Poi disegnò un angolo di 90° e continuò il cammino per qualche centimetro!
Come un lampo a ciel sereno ebbe un'idea improvvisa e rise forte "Ho capito!"
Uscì sul ponte e urlò alcuni ordini ai suoi marinai mentre il secondo, Henry Il Chiacchierone, chiamato così perché gli bastavano poche parole per farsi capire, gli si avvicinò.
"India?!"
Morgan annuì "India!"
"Tesoro?!"
Morgan sorrise "Esatto!"
Henry si allontanò deciso verso il timone, senza dire altro.

Su Nuvolandia era ormai ora di cena ed i quattro si sedettero al grande tavolo della sala. Le tensioni non erano ancora del tutto sciolte, Odin e Frigg si sentivano tremendamente in colpa per aver mantenuto quel terribile segreto per anni, sia con il figlio che con la nipote, Thor e Smemorina si erano raccontati molte cose, ma erano ancora imbarazzati perché, entrambi, non sapevano come comportarsi.
Smemorina tra l'altro doveva ancora metabolizzare tutta la storia sulla sua vera madre ed i suoi nonni, e adesso, pensandoci bene, aveva già visto tra i paesani famiglie composte da nonni, genitori, figli, cugini e zii, ma non si era mai posta la domanda di dove fossero i suoi altri familiari. Capiva benissimo come potevano sentirsi i suoi "genitori", ma non voleva risolvere il problema con qualche frase ad effetto e risolutiva che li liberasse dall'angoscia della colpa. 
Voleva punirli, almeno per un po'. 
Quella notte, a letto, sognò molto ... di sua madre, di Thor, Odin e Frigg ... e di quell'uomo sconosciuto sul ponte della nave che la osservava da lontano!

"Una volta lì attraccheremo in questa baia nascosta," disse Morgan indicando un punto su una mappa recente dei mari del mondo "alcuni marinai rimarranno a bordo, mentre gli altri risaliranno con me la costa arrivando fin qui!" disse indicando un punto della terraferma sulla mappa. 
Henry corrucciò la fronte mentre si alzava un brusio tra i presenti. 
"Lo so, dovremo scalare le montagne!" disse Morgan "Alte ed impervie montagne, ma sono certo che troveremo ciò che ci serve in qualche paese  tra la costa e le pendici! Se sarà necessario ci informeremo per sapere di cosa abbiamo bisogno e saremo capaci di controllare gli eventi anche sulla terraferma! Siamo uomini e possiamo farcela! Il nostro premio varrà gli sforzi!" 
Nessuno tra i presenti aveva il coraggio di contraddire il Capitano, ma era evidente che molti avevano grossi dubbi sulla riuscita del suo piano. 
A quel punto Henry fece un gesto con la testa e gli altri capirono che era arrivato il momento di ritirarsi, poi Il Chiacchierone si girò verso il Capitano e disse semplicemente "Notte!" Morgan ricambiò con un sorriso e un cenno del capo!

I giorni passavano tranquilli a Nuvolandia e Smemorina e Thor cominciavano a conoscere meglio i loro caratteri, l'imbarazzo iniziale era svanito del tutto e adesso scoprivano quanto potevano essere cocciuti allo stesso modo!
"Non ci sarà pericolo se verrai con me!" Smemorina faceva fatica a non urlare.
"Tu non sai nulla degli umani e di quanto possano essere pericolosi, furfanti, bugiardi e poco onorevoli!" Thor invece urlava. 
"Ma ci sarai tu!" insisteva Smemorina "Che pericolo potrei correre con te!"
"Potrei distrarmi!" ribadì lui.
"E tu non farlo!" insistette lei.
"Adesso basta," urlò Odin, "vi stanno sentendo da Asgaror!" 
"Ma padre, avevi promesso!" piagnucolò Smemorina.
"No, non piagnucolare! Non sei più una bambina e finché non dimostrerai di essere cresciuta non ti porterò sulla terra!" disse Thor incrociando le braccia.
"Non stavo parlando con te!" disse per tutta risposta Smemorina mettendo il broncio mentre Thor inarcava il sopracciglio, facendole capire che, in effetti, si stava comportando come una bambina viziata.
Smemorina sospirò e capì che c'era poco che potesse fare per convincerlo, poi le venne un'idea e tentò la sua ultima carta 
"Ma come posso dimostrarti che sono cresciuta se restiamo qui dove la vita, per me, è semplice!"
Thor pensò che in qualche modo Smemorina aveva ragione, ma venne un'idea anche a lui 
"Un modo ci sarebbe! Facciamo prima un giro negli altri regni, vedrai cose che hai letto solo nei libri, conoscerai realtà diverse dalla tua, lavorerai come un essere comune e per finire andremo ad Asgaror dove imparerai a gestire i tuoi poteri. Una volta lì decideremo insieme se e quando andare sulla Terra! Ne guadagnerai in esperienza e potere e, spero, crescerai abbastanza da essere in grado di badare a te stessa!"
"Ma in questo modo passeranno mesi se non an... aspetta ... hai detto ... i "tuoi poteri"? Vuoi dire che IO ho dei POTERI!" disse enfatizzando le parole "io" e "poteri"!
Thor rivolse uno sguardo interrogativo a Odin che tossicchiò imbarazzato mentre Frigg poggiava la fronte su una mano. 
"Non le avete detto ... " disse Thor lasciando la frase in sospeso "Ma su che libri l'avete fatta studiare? Ma che ..." Thor scosse la testa. 
"Ormai è inutile recriminare, si Mem," così aveva cominciato a chiamarla da qualche giorno "hai dei poteri! Sei la figlia di Thor il Dio del tuono e Ivandra Alta Sacerdotessa con il potere di controllare il fuoco, nipote di Odin il re degli Dei e dei guerrieri, e Frigg, signora degli Dei e più grande chiaroveggente di tutti i tempi! Qualche potere devi averlo anche tu!" concluse incrociando le possenti braccia, mentre Smemorina spalancava la bocca e sgranava gli occhi, incapace, da un lato, di credere a quello che le sue orecchie avevano appena sentito!

... continua ...  




venerdì 8 febbraio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo VII.

Capitolo VII - Sorridere fa bene all'anima!

L'oceano era di nuovo una tavola azzurra e la tempesta era sparita tanto velocemente come era arrivata! Il capitano del galeone aveva un'espressione corrucciata mentre guardava uno ad uno i suoi uomini, tutti pallidi e malandati, dopo che avevano dovuto affrontare una delle più terribili tempeste che avessero mai visto. Qualcuno ancora dava di stomaco ed il capitano stesso aveva una fortissima nausea.
Il capitano Morgan, un uomo alto e robusto, con i capelli corvini e due profondi occhi neri come la pece, non riusciva a dare una spiegazione a quanto era appena successo. Pur essendo giovane aveva vissuto numerose tempeste marine, ma non se ne ricordava neanche una che assomigliasse a quella appena finita. Ringraziò i suoi Dei per aver salvato il suo galeone e si diresse con passo lento verso la sua cabina, dove, ormai da giorni, lo aspettava il più grande dei dilemmi.

Dal punto in cui si trovava, Smemorina poteva vedere un ampio scorcio di oceano ed un enorme galeone solitario che si lasciava cullare dalle onde ormai lente di quell'immensa massa d'acqua. Sulla prua stava un uomo in piedi, immobile come una statua, come se stesse facendo dei ragionamenti così importanti che, anche il minimo movimento, sarebbe stata una distrazione. Poi, l'uomo, alzò il viso al cielo come se volesse farsi riscaldare dal sole, o come se stesse pronunciando una preghiera, e, dopo qualche secondo, abbassò il viso e si incamminò verso il centro della nave. 
Nel vedere il suo volto Smemorina ebbe un tuffo al cuore e pensò che fosse l'essere umano più bello che avesse mai visto! Nel vederlo sparire sotto-coperta si sentì triste, non aveva voglia di tornare a palazzo e quel galeone le aveva dato una scusa per restare lì seduta. Ma adesso non ne aveva più! Doveva tornare indietro e doveva ... fare cosa? Dire cosa?
Sentendosi osservata si girò e alle sue spalle ad una certa distanza, l'uomo dai capelli biondi la osservava, immobile! La sua espressione sembrava volerle dire "Resterò qui finché non mi parlerai!" 
Smemorina sospirò e, con una smorfia di rassegnazione, si alzò e si incamminò verso ... il suo destino!
Quando fu di fronte a lui gli chiese la prima cosa che le venne in mente "Qual'è il tuo nome?"
Lui piegò il labbro in una specie di sorriso "Thor!" rispose semplicemente.
"Cosa vuoi che ti dica?" chiese ancora lei.
"Tu cosa vorresti dirmi?" chiese di rimando lui.
Smemorina ci pensò su un attimo e rispose "Non lo so!"
"Bene, perché non lo so neanche io!" disse Thor con un'espressione così fintamente solenne che Smemorina non riuscì a trattenersi e scoppiò in una sonora risata.
Anche Thor rise "Hai la sua risata!" le disse infine mentre un velo di tristezza gli coprì gli occhi. 
Poi l'uomo si tolse dal collo una collana che teneva accuratamente nascosta dalla pettorina, prese il ciondolo che vi era attaccato e lo aprì porgendolo a Smemorina. La ragazza lo prese e vide che, dentro il ciondolo, c'erano due piccole fotografie, uno era lui, l'altra una donna bellissima. 
Era lei, Ivandra, sua madre! La ragazza si commosse nel vedere quanto amore quell'uomo riusciva ancora a provare per lei e pensò che doveva essersi persa molto senza sua madre. Alzò lo sguardo verso di lui e gli disse "Non ti chiamerò ... "padre" ... non adesso ... non ancora ... non so se mai lo farò!"
"Non ti chiederei tanto! E non te lo chiederò!"
"Ma tu ... se vuoi ... " Smemorina lo guardò dritto negli occhi " ... puoi chiamarmi "figlia"."
"Sarà un onore ed un privilegio ... figlia!" disse Thor mentre i suoi lineamenti si addolcivano al suono di quella parola!
"Ti va di conoscerci un po'?" chiese lui.
Smemorina annuì e, insieme, si incamminarono per il bosco di nuvole raccontandosi a vicenda, semplicemente e serenamente!

... continua ...

mercoledì 30 gennaio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo VI.

Capitolo VI - La verità è davvero liberatoria?!

Il cielo era tornato sereno, nell'aria aleggiava ancora il profumo della pioggia mentre Smemorina e Thor erano ancora inzuppati. Decisero così di fare una passeggiata per asciugarsi al sole! Non avevano né tempo né voglia di cambiarsi d'abito.
Tutti e quattro si diressero verso il giardino, Smemorina si sedette sulle nuvole del pavimento mentre i tre "adulti" optarono per alcune sdraio che i valletti avevano portato! 
Nell'aria aleggiava l'aspettativa, la curiosità, ma anche tanta paura e Smemorina riusciva a percepirla come l'acqua piovana che le inzuppava l'abito!
Fu Odin il primo a parlare. 
"Piccola mia," le disse "dobbiamo raccontarti una storia, la tua storia!"
Smemorina deglutì il groppo che, stranamente, le si era formato nella gola. Odin continuò "Devi sapere innanzitutto che io e Frigg ti amiamo più di ogni altra cosa al mondo e tutto ciò che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto per te! Abbiamo cercato di crescerti come se fossi nostra figlia, ma, in realtà, sei nostra nipote, la figlia di nostro figlio!" 
Il groppo che Smemorina aveva rimandato giù tanto faticosamente tornò più forte di prima e una piccola lacrima le corse sul viso mentre lei cercava disperatamente di respirare! 
"Non piangere piccola e ascolta!" Cercò di consolarla Frigg.
Odin andò avanti seppur con il cuore a pezzi "La tua mamma è morta dandoti alla luce, non siamo riusciti a fare nulla per lei, anche se avremmo voluto tanto!" 
Anche Thor era evidentemente turbato! Ma Odin aveva altro da dire "Prima di lasciarci riuscì a vederti per qualche minuto, ti cullò tra le braccia stanche e ci fece promettere di prenderci cura di te! Ci chiese anche un'altra cosa ... " la frase di Odin rimase sospesa nell'aria per qualche secondo mentre il suo sguardo si spostava su Thor " ... ci chiese di tenerti lontana da tuo padre finché lui non si fosse rasserenato! Conoscendolo aveva una gran paura di ciò che sarebbe potuto ... succedere!"
Thor si prese la testa tra le mani e pianse in silenzio, mentre lo sguardo di Smemorina si spostava da lui a Odin a Frigg.
La ragazza continuava a non capire, o forse non voleva! Quelle informazioni tutte insieme l'avevano confusa come mai le era capitato.
"Vedi tesoro," ora Odin guardava di nuovo lei "tuo padre è un brav'uomo, ma la perdita della sua amata, tua madre, l'aveva distrutto dentro! L'aveva reso pazzo di dolore e di rabbia e queste emozioni incontenibili lo hanno fatto agire in modo impulsivo! Lui se ne andò e non volle sapere se fossi sopravvissuta, era troppo per lui rivedere Ivandra in sua figlia, cioè in te!" 
Smemorina restava in silenzio e questo fece preoccupare Odin e Frigg, per lei era impossibile non fare domande, eppure, questa volta, la ragazza restava in silenzio! 
Guardò Thor con una luce strana negli occhi, un misto di delusione, tristezza e disprezzo! Si alzò senza proferire parola e si allontanò facendo un inequivocabile gesto con le mani che diceva "Non seguitemi!"
Era la prima volta che Smemorina reagiva così, ma aveva bisogno di riflettere, di capire. La tempesta che aveva imperversato pochi minuti prima all'esterno adesso era nella sua mente ed aveva raggiunto una forza devastante inaudita. Mentre si allontanava da coloro che le avevano mentito per tutta la vita, cercava di afferrare un pensiero, anche solo uno, ma il turbinio delle più svariate emozioni non le permetteva di concentrarsi. Amava ancora i suoi genitori, che non erano i suoi "veri" genitori e sapeva che loro amavano lei, ma in realtà erano i suoi ... nonni!!! Quell'uomo, si rese conto di non conoscere neanche il suo nome, furioso e violento era suo "padre", ma non l'aveva voluta!!!! Cercò di immaginare il volto di sua "madre", Ivandra, una donna morta a causa ... sua!!!! Capiva perché l'uomo biondo la odiasse tanto! "Forse," Smemorina pensò, "sarebbe stato meglio se fossi morta anche io!!!!"
Senza rendersene conto, Smemorina aveva raggiunto il limite di Nuvolandia, si fermò e guardò giù. La vista dell'oceano sotto di lei la tranquillizzò, ma allo stesso tempo le fece venire voglia di tuffarsi e lasciarsi tutto il dolore e la confusione alle spalle. Quando percepì una presenza ed un profondo respiro accanto all'orecchio. Con la coda dell'occhio vide Pegaso che la osservava con i suoi occhioni umidi che sembravano volerle dire qualcosa di importante! Lo accarezzò sul muso e senza dire nulla gli strinse il collo e scoppiò a piangere nascondendo il viso sulla spalla del Cavallo Alato, ormai l'unico amico fidato che le era rimasto!

... continua ...
  

venerdì 25 gennaio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo V.

Capitolo V - Scontri e Incontri!

L'inferno infuriava fuori e dentro la testa di Smemorina! Dopo aver ascoltato la conversazione e appena il primo tuono era esploso, la povera ragazza si era rifugiata nella sua camera alla ricerca di un posticino dove nascondersi! Si era raggomitolata in un angolo e, abbracciandosi le ginocchia, vi aveva poggiato il viso stravolto dalla paura! 
Non aveva capito e cercava in tutti i modi di dare un significato alle parole che aveva sentito! Ma più si sforzava, più i ragionamenti si facevano confusi e più si sentiva persa e disperata! 
La tempesta che infuriava all'esterno era qualcosa che non aveva mai visto se non dall'alto e dalla sicurezza del suo paese sulle nuvole.
Adesso capiva benissimo come potevano sentirsi gli uomini sotto di lei e, forse, la sua idea di viaggiare per la Terra non era più così attraente! Proprio in quel momento le si spezzò il cuore pensando alla gente che stava subendo quello sfogo rabbioso causato ... da lei! Quel pensiero le tolse il respiro e le lacrime cominciarono a sgorgare copiose sul suo viso!
Improvvisamente decise che tutto quello doveva finire! Subito! 
Si alzò, si passò le mani sull'abito e, cercando di darsi un contegno, si asciugò le lacrime, si deterse il viso e si diresse verso la sala dove tutto era cominciato!
Il percorso le sembrò infinito! I lampi le illuminavano il cammino a tratti, ma il resto del corridoio era oscuro come il più orribile degli antri! In qualche momento le venne meno il coraggio in quell'atmosfera inquietante, ma andò avanti! Arrivata alla porta della sala si rese conto che le tremavano le mani, girò la maniglia timidamente ed entrò! La madre era seduta e si teneva il viso tra le mani mentre il marito cercava di farle forza. Non si accorsero di Smemorina!
La ragazza deglutì per mandar giù il groppo che le aveva bloccato la gola e si diresse a piccoli ed insicuri passi verso il balcone.
La mole di quell'uomo era impressionante, il capelli biondi sulle spalle erano inzuppati e la potenza del vento non sembrava sfiorarlo, lui stava lì, immobile e inamovibile come un'enorme statua di marmo.
Con quel frastuono Smemorina non avrebbe potuto farsi sentire, così cercò dentro di sé la forza di urlare,   ma trovò solo la disperazione dell'impotenza!
Prese un respiro profondo e, con tutto il fiato che aveva in gola, urlò "BASTA!"
Il tuono che stava per esplodere si spense a metà, come se qualcuno avesse staccato l'interruttore!
L'uomo si girò lentamente verso di lei! Il suo viso imperturbabile si tinse di stupore per qualche secondo mentre le nuvole, lentamente, si dissipavano e tornava la luce del sole!
Solo in quel momento Smemorina si rese conto di essere fradicia di pioggia!
"Tu sei decisamente la mia discendente diretta!" disse Thor con tono fermo e deciso.
"Non ... capisco ..." disse Smemorina un po' meno impaurita dallo sconosciuto.
"Abbiamo tanto da dirci, tutti quanti noi!" rispose l'uomo guardando alle spalle della ragazza.
Smemorina si girò e vide che i suoi genitori si erano avvicinati alla porta del balcone!
Odin, con aria solenne, annuì!

... continua ...


giovedì 10 gennaio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo IV.

Capitolo IV - Tuoni, lampi, fulmini e saette.

Il cielo era cupo ed i nuvoloni neri sembravano voler inghiottire il mondo intero. Il marinaio alla vedetta sull'albero maestro vide chiaramente un lampo di luce illuminare l'orizzonte e scaricare la sua potenza nell'acqua dell'oceano apparentemente placida.
"Tempestaaaaaaaaaaaaa ..." urlò guardando giù verso il suo Capitano.
L'uomo, che stava già a prua, aveva notato i nuvoloni neri sempre più vicini al suo enorme galeone e, sentito l'avvertimento, annuì e si girò verso la ciurma urlando tutti gli ordini necessari per prepararsi alla tempesta in arrivo. 
I marinai correvano ed eseguivano tali ordini senza sosta, sapendo cosa li aspettava e, proprio in quel momento, le gocce di pioggia cominciarono ad investirli prima piano e poi con forza. Finché anche il vento cominciò a soffiare tanto forte da sballottare loro e tutti gli ostacoli che incontrava sulla sua strada, il mare si gonfiò creando enormi cavalloni che il galeone con i suoi passeggeri cercavano disperatamente di cavalcare senza ribaltarsi!

Due ore prima a Nuvolandia!

"Padre, madre è un piacere rivedervi!" Thor abbracciò i genitori con affetto sincero. Ma poiché era un uomo di pochi preamboli, subito prima di sedersi all'enorme tavolo nella sala delle riunioni, chiese "Cosa succede? Perché tanta urgenza?"
Frigg e Odin si sedettero sospirando "Figlio, non avremmo mai voluto arrivare a questo punto, ma non abbiamo potuto evitarlo purtroppo! C'è qualcosa che io e tua madre dobbiamo dirti!"
Thor aveva percepito un certo nervosismo nei genitori e, a quel punto, anche lui cominciava a preoccuparsi.
"Ditemi!"
"Dobbiamo parlarti di Ivandra!"
A quel nome Thor trasalì! Ivandra era stata l'amore della sua vita e lo era ancora! Ricordava perfettamente il momento in cui l'aveva vista la prima volta, le prime parole che avevano scambiato, gli incontri al chiaro di luna, il giorno del matrimonio e quello nel quale lei gli aveva confessato di aspettare suo figlio! Provava ancora lo straziante dolore del giorno in cui il medico di corte gli comunicò che, madre e figlio, non sarebbero sopravvissuti al parto, troppo difficile! In quel momento gli tornarono in mente le sue parole "Non voglio vedere questo bambino se sarà la causa della morte della mia Ivandra! Non lo voglio, non è mio figlio! Se dovesse sopravvivere lo ucciderò con le mie mani!" 
Ricordò di come era andato via senza aspettare e senza guardarsi indietro ed il dubbio, che si era insinuato in un angolo remoto della sua testa proprio in quel momento, gli provocò una fitta allo stomaco ed una forte nausea.
Non ebbe il tempo di rispondere che la porta della sala si aprì ed una voce di fanciulla disse "Scusate, non sapevo ci fosse un ospite!"
Thor si girò per vedere il viso che apparteneva a quella voce ed il suo dubbio si dileguò lasciando al suo posto un'atroce certezza. Quella ragazza in abito bianco, con i capelli lunghi corvini e gli occhi di un blu cielo estivo era la copia vivente della sua Ivandra.
Smemorina si avvicinò al tavolo percependo che c'era qualcosa di strano in quella scena! Quell'uomo alto e possente, la guardava in modo davvero strano, tra lo stupore e la sorpresa. Smemorina percepì il dolore emanato da tutto il suo corpo e fece un passo indietro!
"Tesoro, vai in camera tua!" le disse Frigg "Più tardi ti chiameremo per la cena, nella speranza che il nostro ospite vorrà restare a farci compagnia!"
La ragazza uscì quasi correndo, ma decise di restare ed origliare! Quello sconosciuto ed il fatto che non era neanche stata presentata avevano acceso la sua curiosità!
Thor era rimasto immobile a guardare la porta ormai chiusa dietro la quale la fanciulla era sparita. Poi lentamente si girò verso i suoi genitori e disse "Non è possibile!"
Odin annuì "Lo è eccome! Quando quella creatura è venuta al mondo tu eri già lontano ed in preda alla furia! Hai quasi distrutto l'intera galassia! Appena l'abbiamo avuta tra le mani, l'unica cosa a cui siamo riusciti a pensare è stata di proteggerla!"
"Non volevamo ingannarti, figlio!" continuò Frigg "Ma, in quel momento, era l'unica scelta possibile!"
"E dopo tutti questi anni, perché??!! Perché??!!"
La furia di Thor era immensa, riusciva a malapena a trattenersi dal far esplodere l'intero palazzo, ed in quel momento il cielo si oscurò ed un lampo squarciò il cielo che, fino a pochi attimi prima, era limpido e soleggiato!
"Perché non sappiamo come trattenerla, figlio! Vuole andare sulla Terra e noi non sappiamo come fare a proteggerla da se stessa! Tu sei l'unico che può aiutarci, tu solo sai come andarci mantenendo il nostro aspetto! Abbiamo bisogno di te ... lei ha bisogno di te!" disse Odin con fermezza!
"Dopo tutti questi anni di silenzio! I segreti e gli inganni! No, voi non avete il diritto di chiederlo, non ce l'avete!" urlò Thor dirigendosi verso il balcone! 
Una volta fuori prese un sospiro ed il suo urlo di dolore aveva il rumore di tuoni, lampi, fulmini e saette!

 ... continua ...